Gioielli Artigiani: un viaggio nella gioielleria artigianale italiana 

I gioielli artigianali argento sono l'espressione di un popolo che nell'accessorio fatto a mano imprime la propria cultura, valori e tradizioni. 

Quando si parla di Design Made in Italy la mente corre subito all'abbigliamento e agli accessori, mentre solo in seconda battuta si pensa al settore dei gioielli artigiani come è il fantastico magico mondo della filigrana sarda!

Eppure se si osservano da vicino i gioielli in argento artigianali realizzati con questa tecnica tradizionale, si rimane stupiti dalla bellezza e raffinatezza dei minuscoli particolari e dettagli che possono venire impressi in un oggetto in miniatura.

Le filigrane sarde hanno radici millennarie e raffigurano motivi simboli che risalgono addirittura all'antico Egitto, disegni iconici che, sull'onda delle rotte commerciali, si sono diffusi nel corso della storia nelle botteghe degli orafi di Agrigento, Napoli, Genova, Firenze e della stessa Sardegna, dove vengono ancora oggi declinati in innumerevoli gioielli particolari artigianali come il famoso bottone sardo.

E proprio in Sardegna si può osservare come i gioielli artigiani assolvano alla sua funzione di simbolo dello status sociale. In una società molto rigida, la filigrana sarda rispecchia le dinamiche sociali e ci parla non solo di una nobiltà abbiente che si adorna con vere opere d'arte in miniatura, ma anche di persone di estrazione umile che, con fatica, raggiungono uno status più elevato che nell'orecchino artigianale in filigrana e nella fede nuziale per lui e lei trova una conferma tangibile e manifesta.

Parlando di gioielli femminili sardi e anelli particolari fidanzamento colpisce l'attenzione "Manifide", la fedina sarda con le manine che si giungono, che rappresenta la dextrarum iunctio, ovvero la stretta di mano tra i due sposi al momento del matrimonio. Un anello artigianale che anticamente si ritrova anche nell'oreficeria rinascimentale fiorentina e nell'Europa occidentale, spesso impreziosito da pietre preziose.

Dalla Sardegna alla Toscana

 

Continuando il nostro viaggio nell'arte orafa italiana ci spostiamo in Toscana, dove in pieno Rinascimento si sviluppa la famosissima tradizione orafa fiorentina del Ponte Vecchio che attribuisce proprio all'oro e all'argento il compito di esaltare il prestigio artistico e culturale della città e della Casata dei De' Medici. E proprio sul Ponte Vecchio nascono gli splendidi gioielli rinascimentali che tutto il mondo ammira ancora oggi. Beh... come non innamorarsi del cammeo che il Botticelli raffigura nel Ritratto Ideale di Donna (1480-1490)?

Nel quadro i gioielli artigiani della giovane musa di Botticelli, Simonetta Vespucci, sono infatti rappresentati con incredibile maestria. I capelli della giovane modella sono adornati da fili di perle intrecciate, non solo nella lunga chioma ma anche nel colletto del suo abito. Sul decolté troneggia un cammeo rinascimentale  emblema della passione per i cammei dell'Antica Roma nutrita dagli umanisti fiorentini.

 

Bijoux artigianali realizzati a mano: la grande bigiotteria italiana

Spostandoci ancora più al nord scopriamo che il gioiello artigianale Made in Italy non è solo in oro e argento ma anche in ottone, rame, bronzo, zama e altre speciali leghe di metallo per bigiotteria.

La maestria degli artigiani italiani si afferma infatti inizia ad affermarsi anche nell'alta bigiotteria a partire dall'Unità d'Italia. 

E se la bigiotteria francese e statunitense è molto nota tra le amanti degli accessori moda, meno diffusa è la conoscenza dei bijoux fatti a mano italiani pur essendo i nostri bijoux in ottone e metalli non nobili tra i più ricercati sul mercato della moda.

La storia della bigiotteria italiana è illustrata in dettaglio nell'interessante testo "Storia della Bigiotteria italiana" di Bianca Cappello (Skira Editore), in cui si apprende che anche in Italia, come altrove, la bigiotteria nasce come imitazione dei gioielli in oro per soddisfare la domanda della nuova borghesia, per la quale a Casalmaggiore nel Cremonese inventano il "placcato oro".

Le imitazioni sono molteplici, spaziano dalla tradizione degli orafi francesi e inglesi, agli ornamenti del Medioevo e del Rinascimento. A Torino De Wan si specializza nella riproduzione delle spille delle regine.

Fiorisce anche la bigiotteria da lutto dallo stile romantico che si esprime in spille nere a forma di fiocchi, nodi e non-ti-scordar-di-me, che simboleggiano il legame oltre la morte. C'è poi l'intramontabile filone dei bijoux devozionali con croci e rosari che trova il suo apogeo nelle sfilate di Dolce e Gabbana nel 1985.

Altre curiosità sono le spille del futurismo a forma di aereo e di teschio, ma anche il proliferare di scarabei che simboleggia l'egittomania esplosa dopo il ritrovamento della tomba di Tutankhamon. I negozi nell'era del fascismo sono costretti a sospendere l'importazione dei bijoux francesi e danno così il via a una vena creativa che porta alla realizzazione di modelli al 100% italiani e di fedi in ferro da sostituire alle fedi in oro donate al governo.

Arriva infine il dopoguerra ed è tutto un susseguirsi di novità: nel '52 sfila a Palazzo Pitti la Collezione di Emma Caimi Pellini; i bigiottieri iniziano a lavorare per il cinema per film come Quo Vadis dove gli ornamenti sono realizzati da Bijoux Elfe. 

Negli Anni 60 si gioca con la plastica, nei ’70 domina la collana lunga, negli ’80 si diffonde l’opulenza, nei ’90 all'incontrario dominano i gioielli minimal e i gioielli vintage. Nel 2000 esplode il Boho Style con il gioiello fatto a mano e placcato argento in ottone e lega che rappresenta, la storia si ripete, gli eventi socio-economici e culturali dell'epoca della globalizzazione.


Dal 2000 l'Italia si apre allo stile etno-chic che domina non solo nell'arredo shabby chic delle nostre case, ma anche in collezione di giovani marchi emergenti che portano sul mercato una moda casual e facile da indossare in qualsiasi occasione. All'abbigliamento informale degli anni duemila si abbinano naturalmente i gioielli artigiani e in particolare i gioielli tribali, ispirati alla lontana Africa oppure allo stile ottomano.

Bijoux artigianali per tutte le tasche come quelli del giovane brand Mangata che nella Collezione Anelli Etnici esprime in pieno la sua anima boho. 

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